Stats Tweet

Clemènti, Muzio.

Compositore e pianista italiano. Precocissimo, vinse a soli nove anni un concorso d'organo e compì poco dopo i primi tentativi di composizione. Nel 1776 si trasferì in Inghilterra al seguito di un gentiluomo che ne aveva apprezzato le doti di clavicembalista; introdotto negli ambienti musicali più qualificati di Londra, C. esordì trionfalmente come pianista nel 1770. Ma i successi e le continue richieste di concerti (che di lì a poco sarebbero arrivate anche da numerosi paesi europei), non lo distrassero dallo studio meticoloso della composizione. Nel 1781, dietro molte pressioni, intraprese la sua prima tournée continentale, nel corso della quale (1782) suonò a Vienna in una famosa competizione con Mozart, alla presenza dell'Imperatore. Tornato a Londra, C. allargò la propria attività; molto richiesto come insegnante dalle famiglie aristocratiche, ampliò la propria sfera compositiva al campo sinfonico, dal 1798 si dedicò all'editoria musicale e più tardi intraprese anche l'attività di costruttore di pianoforti. Nel 1802, in compagnia dell'allievo Field, intraprese un nuovo viaggio in Europa che lo portò a Parigi, Vienna, Pietroburgo, Berlino, Praga, Lipsia, ovunque accolto con molti onori. Tornò in Inghilterra solo nel 1810, dopo aver compiuto un breve viaggio in Italia. A quest'epoca risale la pubblicazione delle sue maggiori composizioni pianistiche: i Due Capricci in forma di sonata op. 47, le Tre Sonate op. 50 dedicate a Cherubini e i tre volumi del celebre Gardus ad Parnassum pubblicati dal 1817 al 1826 e ancor oggi giudicati insostituibili per la didattica pianistica. Nel 1813 C. si esibì per l'ultima volta in pubblico in un concerto della Royal Philarmonic Society, della quale era stato tra i fondatori. La produzione di C. comprende tra l'altro ottantacinque sonate per pianoforte e violino (o flauto) e le Dodici Sonatine per i principianti, considerate tra le sue cose migliori. Anello di congiunzione tra lo stile di Johan Christian Bach e il nascente Romanticismo di Chopin, C. fu il primo compositore a comprendere l'intima differenza tra il pianoforte e gli antichi strumenti a tastiera: detto "il padre del pianoforte" (così è chiamato anche nell'iscrizione tombale), contribuì in tutti i modi alla diffusione del suo strumento preferito, svolgendo tra l'altro un'attività didattica notevolissima. Ma, giustamente apprezzata e lodata anche da compositori come Beethoven, la produzione pianistica di C. ha offuscato quella sinfonica, dove spicca quella Sinfonia in re maggiore considerata, e non solo per l'abile tecnica costruttiva, tra i suoi monumenti più insigni dell'epoca (Roma 1752 - Evesham, Worcestershire 1832).